venerdì 12 giugno 2020

STEP #24 - La sintesi finale


Sintesi finale
Il percorso effettuato per la creazione del blog non poteva che non partire dalla base,cioè da una ricerca su definizione ed etimologia della parola e sulla traduzione in diverse lingue straniere della stessa.
Nel terzo punto era richiesta un'immagine in grado di rappresentare la nostra parola io ho scelto un famoso evento sportivo,dove Baggio il protagonista ha avuto secondo me un gran coraggio ad affrontare un rischio simile che lo poneva davanti a due alternative diametralmente opposte la gloria di un paese in festa se avesse segnato oppure il peso della responsabilità della sconfitta se fosse andata male e sfortunatamente andò male.
Nel corso della stesura del blog dovendo affrontare alcuni step che lo richiedevano mi sono state utili alcuni opere letterarie studiate al liceo come:"I Malavoglia"","Hard Times","Zibaldone".
Nel mio blog sono presenti alcuni argomenti di cronaca o attualità che ho ritenuto giusto inserire, come ad esempio il rapimento di Silvia Romano ,il fenomeno dello scioglimento dei ghiacciai,il fantastico esempio di altruismo di Ginio Bartali ,il meno positivo rischio di Terza guerra mondiale e anche l'argomento sfortunatamente più attuale di tutti cioè il Covid-19, ma ho esaminato anche argomenti del passato come la caccia alle streghe.
Ovviamente essendo un corso di filosofia dell'ingegneria sono stati esaminati argomenti filosofici come i dialoghi di Platone o il nichilismo di Nietzsche e ingegneristici (ingegneria civile).
Tra le richieste c'era quella di scegliere un'opera d'arte che rappresentasse il concetto che la nostra parola esprime io ho scelto "il viandante in un mare di nebbia", la mia interpretazione dell'opera infatti è che il pittore voglia dimostrare a chi guarda il quadro che la natura rappresenta per l'uomo un rischio poiché è molto più grande di noi e non siamo in grado di controllarla;ho anche dovuto scegliere una pubblicità in cui la mia parola facesse la sua presenza e ho scelto lo spot della campagna di comunicazione 2008 per la lotta all'AIDS. Nel mio blog si è parlato in due post anche di cinema nel primo caso di un film esistente: The Wolf of Wall Street, mentre nel secondo mi sono trasformato io in autore e devo dire che non è stato per niente facile, ma in compenso molto interessante e anche divertente(The Stuntman).
Nella mappa concettuale e nell'abbecedario infine ho cercato dei collegamenti al termine assegnato.

STEP #23 - Una mappa concettuale

Mappa concettuale

STEP #22 - Una serie TV

Stuntman

Prima puntata

La prima puntata si apre in medias res con il protagonista John Long che si sta preparando per fare un salto  pericoloso con una moto,lo si vede prendere il volo ma nel momento in cui sta per eseguire la sua acrobazia perde contatto con la moto e cade rovinosamente al suolo. La scena si sposta rapidamente sul regista che con tono arrabbiato e irritato dichiara la fine delle riprese dando appuntamento al giorno successivo senza preoccuparsi delle condizioni del nostro John. L'ambientazione seguente mostra John nella sua abitazione, se così si può definire perché egli vive in un vecchio camper in mezzo al nulla; lo si sente lamentarsi dell'insuccesso precedente sul set, sa di dover far meglio e che non può permettersi altri errori poiché a causa delle tecnologie avanzate di cui si ha disposizione oggi, il suo ruolo non è più così indispensabile dato che si possono riprodurre le scene che Long deve recitare,direttamente al computer senza mettere a rischio l'incolumità degli attori.

Seconda puntata

La seconda puntata è incentrata su un  flashback nella memoria del nostro protagonista, John si  trova in una villetta a schiera molto bella e ben tenuta. E' seduto ad una tavola bandita di cibo dall'aspetto delizioso, in sua compagnia ci sono una donna e due bambini, che scopriamo essere la moglie e i figli, sono molto felici ridono e scherzano tutti. Finita la cena si spostano in salotto tutti insieme a guardare un film in televisione alla fine del quale si dirigono tutti nelle proprie camere tranne John che dice di dover controllare alcuni conti riguardo l'azienda. John si era addormentato davanti al computer e viene svegliato improvvisamente da un boato che lo induce istantaneamente a scappare fuori casa.  Corre in  giardino dove   vede il piano superiore della sua villetta in fiamme; questa scena lo paralizza. Non riesce nemmeno a fare il numero dei vigili del fuoco che sono allertati dai vicini,ma purtroppo arrivano quando ormai non c'è più nulla da fare. Infatti spente le fiamme si presenta la situazione peggiore, John che non si era mosso di un millimetro durante l'accaduto vede uscire delle barelle con i corpi della sua famiglia carbonizzata e senza vita. Questo evento ha segnato la vita di John che non si perdona il fatto di non esser intervenuto, di non aver rischiato la propria vita per salvare la propria famiglia e da quel giorno si è promesso di rischiare ogni giorno perché l'unica cosa che lo tiene in vita è il brivido del rischio di poter perdere la stessa.


Terza puntata

La terza puntata si apre nel camper di John dove il nostro protagonista si sta preparando per dirigersi sul set. Prima di uscire, come ogni mattina, saluta simbolicamente la sua famiglia dando uno sguardo alla fotografia che li ritrae tutti insieme, quell'oggetto è l'unico che si è portato dietro dalla vecchia casa. Dopo l'incendio ha lasciato tutto. Long arriva sul set dove nessuno sembra accorgersi della sua presenza: nessun saluto dai colleghi, dal regista e nemmeno dagli addetti ai lavori, l'unico che gli si avvicina è l'attore protagonista a cui John fa da controfigura che con toni disprezzanti lo stuzzica e lo schernisce senza ottenere nessuna reazione dallo stuntman. Iniziano le riprese,  John è pronto a saltare e quando è in volo riesce a vivere serenamente, libero da pensieri senza timore di quello che può o non può succedere. Per questo John ama il suo lavoro ,anche se è un ambiente negativo dove nessuno gli vuole bene e nessuno lo aiuta a vivere una vita migliore, in quei momenti di volo e di rischio John si sente vivo,perché anche se correre dei rischi spesso è pericoloso e può portare a conseguenze negative, è anche vero che rischiare ci fa sentire vivi.


mercoledì 10 giugno 2020

STEP #21 - L'etica

Silvia Romano

Etica: in senso ampio, quel ramo della filosofia che si occupa di qualsiasi forma di comportamento umano, politico, giuridico o morale; in senso stretto, invece, l’etica va distinta sia dalla politica sia dal diritto, in quanto ramo della filosofia che si occupa più specificamente della sfera delle azioni buone o cattive e non già di quelle giuridicamente permesse o proibite o di quelle politicamente più adeguate.
(http://www.treccani.it/)


Silvia Romano è tornata in Italia, dove ha potuto abbracciare i suoi cari dopo il suo sequestro avvenuto 18 mesi fa in Kenya,lo stato italiano per permettere il rientro della nostra concittadina ha dovuto pagare un riscatto di 4 milioni di euro,e a causa di questa cifra in Italia si è aperta un'accesa discussione tra chi pensa fosse giusto pagare qualsiasi cifra per salvare una compaesana e chi invece ritiene spropositata la cifra.
Dal punto di vista etico ogni scelta fatta comportava un rischio;nel primo caso infatti pagando il riscatto si offre una disponibilità economica ai terroristi che possono reinvestire il denaro in armi, in modo da fornire il loro uomini di un armamento in grado di eguagliare quello di un vero e proprio esercito, rendendo così il terrorismo un fenomeno sempre più difficile da eliminare,per di più molti esperti ritengono che pagare un riscatto possa portare i gruppi terroristici ad utilizzare sempre di più il metodo dei sequestri per "autofinanziarsi". Mettere a rischio la vita di una persona non pagando il riscatto sarebbe stato sicuramente sbagliato e immorale e in più non avrebbe portato sicuramente l'indebolimento di una tale potenza,sarebbe stato un sacrificio inutile e disumano.

lunedì 8 giugno 2020

STEP #20 - Nello Zibaldone di Leopardi

Lo Zibaldone 

"Per punto d'onore quel giovane offeso pubblicamente da un altro, lo sforza a combattere colla spada, e mette a rischio la propria vita, e quella eziandio d'un amico intrinseco e carissimo, che inavvertitamente, o per un accesso di passione l'abbia ingiuriato."



Leopardi in questo pensiero elogia il comportamento e il coraggio del capo dell'esercito spartano Leonida,che dovette affrontare l'invasione di 1000 persiani che in seguito al tradimento di un greco,erano sul punto di ottenere l'accesso ad Atene.
Il coraggio e il sacrifico di Leonida e i suoi 300 uomini che misero a rischio la propria vita, fu fondamentale perché permise all'esercito greco di preparare una difesa studiata.

domenica 7 giugno 2020

STEP #19 - Nell'utopia

Hard Times


Utopia:Ideale etico-politico destinato a non realizzarsi sul piano istituzionale, ma avente ugualmente funzione stimolatrice nei riguardi dell'azione politica, nel suo porsi come ipotesi di lavoro o, per via di contrasto,come efficace critica alle istituzioni vigenti.Hard Times è un romanzo di Charles Dickens pubblicato nel 1854,parla di una città utopica "Coketown" .


«Coketown, verso la quale si recavano Gradgrind e Bounderby, era un trionfo di fatti: in essa non c'era nemmeno l'ombra di fantasia [...]. Era una città con mattoni rossi o, per meglio dire, di mattoni che sarebbero stati rossi se fumo e cenere lo avessero permesso: così come stavano le cose, era una città di un rosso e di un nero innaturale come la faccia dipinta di un selvaggio; una città piena di macchinari e di alte ciminiere dalle quali uscivano, snodandosi ininterrottamente, senza mai svoltolarsi del tutto, interminabili serpenti di fumo.»


(Parte della descrizione di Coketown, in Tempi difficili)


Dickens utilizza il romanzo per evidenziare e dimostrare le criticità della società inglese del XIX secolo che rischia di trasformare le persone in macchine prive di immaginazione e emozioni,e che ha come unico obiettivo quello di ottenere una società formata solo da lavoratori.


Il protagonista del romanzo è il professore Gradgrind che utilizza come metodo di insegnamento la repressione di qualsiasi tipo di immaginazione ed emozione,egli allo stesso modo ha educato i suoi figli anche se Louisa e Tom ,i due figli più grandi,nutrono qualche dubbio sulla loro educazione infatti in loro sono ancora presenti delle emozioni che gli permettono di provare emozioni che provocano un confronto tra i due,nonostante ciò Louisa non è in grado di rifiutare la scelta del padre di farla sposare con il signor Bounderby(migliore amico di Gradgrind).

La storia dopo il matrimonio compie un balzo temporale in avanti di due anni,Louisa infelice del suo matrimonio si dirige dal padre per dichiarargli di essere depressa e di aver avuto un'infanzia infelice,la storia si complica con l'entrata in scena di alcuni personaggi e giungiamo al finale dove leggiamo della morte di Tom a causa della sua vita infelice e dei rimorsi per alcune cose spiacevoli che ha fatto,con la fine del matrimonio tra Louisa,che invecchierà sola e triste,e  Bounderby che morirà a causa di un infarto.Tutti questi eventi però hanno l'utilità di far capire gli errori proprio comportamento a Gradgrind che abbandonerà per sempre il suo stile di vita ossessionato da calcoli e fatti.

STEP #18 - Nella filosofia contemporanea

Nichilismo


Friedrich Wilhelm Nietzsche 

Il nichilismo nello studio della filosofia di Nietzsche ha un'importanza centrale.
Egli distingue due tipi di nichilismo:

  • Il Nichilismo Passivo è la rassegnazione sconvolta di fronte alla realtà della vita. Ovvero il sentirsi angosciati, senza speranza, dinanzi alla presa di consapevolezza che nulla ha senso.
  • Il Nichilismo Attivo è il reagire di fronte a questa consapevolezza. Il nichilista attivo non si piange addosso perché nulla ha senso, ma trova nuovi valori con i quali elevarsi a Übermensch/Oltreuomo.
Il rischio del nichilismo è però quello di arrivare ad un nichilismo radicale in cui non si riesce più a vivere perché si pensa che non esista nulla e si rimane paralizzati all'interno della propria vita.

venerdì 5 giugno 2020

STEP #17 - Un abbecedario

Avventura
Batterico
Comune (rischio comune→https://f273552.blogspot.com/2020/06/step-15-di-fronte-ai-limiti.html)
Danno
Economico
Fatale
Guerra (https://f273552.blogspot.com/2020/06/step-14-un-fatto-di-cronaca.html)
HIV
Incendio
Letale
Mortale
Naturale
Oppressivo
Ponderato
Querela
Relativo
Sistematico
Terremoto
Uccisioni
Vulcanico
Zero

STEP #16 - Un protagonista

Ginio Bartali

Ginio Bartali(1914-2000) fu ciclista professionista tra gli anni 1934-1954,la sua scelta come testimonial dell'argomento "Rischio" non è dovuta ai suoi meriti sportivi,ma a ciò che ha compiuto durante la Seconda guerra mondiale quando,come raccontato nel libro "La bicicletta di Bartali" di Simone Dini Gandini,ha rischiato vita e carriera per salvare 800 ebrei.


Una favola che prende le mosse da una storia vera. La vita di Gino Bartali, detto anche "Ginettaccio" per quel carattere un po' spigoloso, che tra il 1943 e il 1944 salvò oltre 800 persone con un mezzo che conosceva bene: la sua bicicletta. "L'autunno del '43 è stato uno dei momenti più terribili della guerra. Bartali iniziò a trasportare documenti falsi da Assisi, dove c'era una stamperia clandestina, al vescovo di Firenze che poi li distribuiva agli ebrei per farli espatriare - racconta Simone Dini Gandini, autore di La bicicletta di Bartali -. Percorreva 185 chilometri avanti e indietro in un solo giorno: se fosse stato scoperto sarebbe andato incontro alla fucilazione".
La confidenza al figlio Andrea
Ancor più che un grande campione di ciclismo, Gino Bartali fu quindi un eroe, un giusto e soprattutto un uomo che non amava far sapere le sue gesta. Per molto tempo non raccontò a nessuno degli oltre 800 ebrei salvati dalla morte durante la guerra perché secondo lui "il bene si fa ma non si dice". Poi la confidenza al figlio Andrea con la raccomandazione di non raccontare nulla se non a tempo debito. L'arresto "Nell'autunno del '43 Bartali venne arrestato dalla polizia fascista: a Firenze c'era il temutissimo comandante Mario Carità, persona crudele e spietata - racconta Dini Gandini -. Venne fermato ma nessuno ispezionò la sua bicicletta: grazie a questa 'dimenticanza' il campione si salvò. Ho voluto raccontare la sua storia per fare capire ai giovani lettori che l'eroismo e l'impegno civile esistono veramente".

Fonte:"La bicicletta di Bartali": il racconto segreto di un eroe che salvò 800 ebrei


giovedì 4 giugno 2020

STEP #15 - Di fronte ai limiti

Scioglimento dei ghiacciai

L'uomo a causa del suo atteggiamento volto ad un oppressivo sviluppo industriale sta rischiando di rovinare il pianeta in cui abita in modo permanente.
Il fenomeno dell'industrializzazione di cui l'uomo si è reso protagonista in questi ultimi duecento anni infatti ha provocato un cambiamento climatico che sta andando a danneggiare irreversibilmente la "nostra" Terra e lo scioglimento dei ghiaccia è una delle conseguenze a cui stiamo andando incontro.


Perché lo scioglimento dei ghiacciai è un problema?
 Le conseguenze principali dello scioglimento dei ghiacciai sono:

  • Innalzamento del livello degli oceani
  • Diminuzione acque dolci
  • Estinzione di molte specie viventi
  • Stravolgimento delle condizioni climatiche di molti luoghi
Da cosa è provocato il riscaldamento globale?
Le cause del riscaldamento secondo molti studiosi sono da attribuire interamente alle azioni umane tra cui:

  • Deforestazione
  • Aumento di quantità di gas serra 
  • Utilizzo eccessivo della combustione di carboni fossili



Step #14 - Un fatto di cronaca

Quando il mondo ha rischiato la Terza guerra mondiale

Nel corso della sua storia l'uomo si è reso partecipe di numerosi conflitti che spesso hanno portato come conseguenze guerre e stermini,fortunatamente questo non accadde nell'Ottobre del 1962 quando in molti hanno temuto il peggio immaginandosi lo scoppio di una Terza guerra mondiale.

(cliccando il titolo si può leggere un articolo che riporta i fatti)
Nell'immagine del Corriere della sera sono rappresentati i
 capi politici Kruscev,URSS(a sinistra),e Kennedy,USA(a destra)

STEP #13 - Nell'ingegneria

Ingegneria civile

Il Corso di Laurea in Ingegneria Civile è finalizzato alla formazione di una figura professionale avente specifiche conoscenze e competenze riferibili alla progettazione, realizzazione, gestione, rilevamento, controllo e manutenzione delle costruzioni (edifici civili ed industriali), delle grandi opere (ponti, dighe, gallerie) e delle infrastrutture (vie e trasporti, sistemi di raccolta, distribuzione e smaltimento delle acque). Ad integrazione di tali competenze e tenendo conto della complessità delle interazioni che le opere civili creano sul territorio, vengono inoltre fornite le conoscenze di base legate alla sicurezza ed alla protezione civile. 



Durante il percorso di studi è necessario affrontare l'esame "sicurezza nei cantieri" necessario all'ingegnere civile per affrontare rischi e pericoli a cui si può venire incontro durante la propria carriera lavorativa. 

Sicurezza nei cantieri
La figura professionale dell'ingegnere civile ed edile è caratterizzata da una cultura della sicurezza compenetrata nella propria formazione. Non sarebbe d'altronde possibile una progettazione che possa prescindere sia dalle condizioni realizzative che dalle caratteristiche in termini di sicurezza dell’opera a cui la progettazione si riferisce.
Tale base formativa necessita di un implemento specificamente rivolto alla corretta gestione della sicurezza nella fase di progettazione e realizzazione dell’opera in particolare termini di sicurezza del lavoro nelle sue varie accezioni, tra cui la prevenzione degli infortuni e delle malattie lavoro correlate dei lavoratori, ai luoghi di lavoro che rivestono un ruolo determinante, così come il contenimento dell'impatto verso l'esterno delle varie tipologie di attività.


STEP #12 - Nel pensiero medievale e moderno

La caccia alle streghe 

La Caccia alle streghe è un fenomeno sviluppatosi intorno tra il XV e il XVIII secolo che consisteva nella persecuzione perlopiù nei confronti di donne, anche se non mancarono capi d’accusa a carico di uomini. L'immagine della strega era associata a donne vecchie di brutto aspetto che appartenevano a ceti sociali bassi.Le streghe erano i capri espiatori per rispondere a situazioni incomprensibili come malattie e carestie a cui l'uomo non era in grado di dare una spiegazione. Si credeva che queste donne stringessero patti con il diavolo per ottenere vantaggi e poteri da utilizzare nei loro incantesimi.


Nella terminologia moderna, per estensione, con "caccia alle streghe" si indicano fenomeni persecutori di determinate categorie di persone basati sul fanatismo ideologico e su un presunto pericolo sociale atto a scatenare il panico, per cui si giunge a negare i normali diritti di difesa agli accusati e ad avere scarsa considerazione della loro reale colpevolezza o innocenza. 

Quest'atteggiamento di cercar sempre di attribuire una colpa a qualcuno o qualcosa ci fa correre il rischio, come succedeva appunto nel medioevo,di inventare accuse surreali che  diffondendosi all'interno della società, finiscono per essere accettate e ritenute vere portando conseguenze talvolta di grande spessore come lo sterminio di un classe sociale.
Un esempio di caccia alle streghe che possiamo osservare oggi sono gli immigrati.Troppo spesso infatti si considera il fenomeno dell'immigrazione come la causa della crisi che la nostra nazione ha affrontato negli ultimi anni,l'accusa più diffusa e più che si sente è "gli immigrati ci rubano il lavoro".

mercoledì 3 giugno 2020

STEP #11 -Nella pandemia


Rischi dovuti al Covid-19


Il  termine rischio ,in questo periodo di pandemia dovuto alla diffusione del Covid-19, è stato probabilmente uno dei più utilizzati sia dai mezzi di comunicazione come giornali,telegiornali e social media sia nel linguaggio quotidiano. I rischi che si sono dovuti e che purtroppo si continuano ad affrontare provocano un profondo senso di paura,paura dovuta al timore di perdere qualcosa:i propri cari,il lavoro,la stessa vita sia nel senso stretto del termine andando incontro ad una triste e solitaria morte lontana dai propri affetti e sia in senso lato  perché consapevole di non poter essere più in grado di tornare completamente alla normalità.C'è il rischio che le "serrande" di molte attività non si rialzeranno nemmeno dopo la fine della quarantena  poiché chi le gestiva o non c'è più,portato via da un nemico comune crudele e difficile da combattere,o perché non è più in grado a livello economico di poter continuare ad andare avanti. Tutti ogni volta che usciamo di casa rischiamo consapevolmente di contagiare o esser contagiati e proprio su quest'ultimo punto voglio fare a voi una domanda.
Secondo voi arrivati praticamente alla fine del lockdown con l'imminente apertura anche del libero spostamento tra regioni e nazioni europee è meglio continuare a stare a casa sicuramente più al sicuro oppure vale la pena rischiare per provare a tornare ad una vita "normale"?

STEP #24 - La sintesi finale

Sintesi finale Il percorso effettuato per la creazione del blog non poteva che non partire dalla base,cioè da una ricerca su   definizion...