Platone,"Mito della biga alata"
(Tratto dal Fedro,scritto probabilmente nel 370 a.C.)
"Si raffiguri l’anima come la potenza d’insieme di una pariglia alata e di un auriga. Ora tutti i corsieri degli dèi e i loro aurighi sono buoni e di buona razza, ma quelli degli altri esseri sono un po’ sí e un po’ no. Innanzitutto, per noi uomini, l’auriga conduce la pariglia; poi dei due corsieri uno è nobile e buono, e di buona razza, mentre l’altro è tutto il contrario ed è di razza opposta."
In questo mito Platone definisce l'anima umana come una tripartizione formata da un auriga,e da due cavalli uno bianco,che rappresenta la parte razionale dell'anima,e uno nero ,che al contrario rappresenta la parte irrazionale.L'obiettivo dell'auriga è quello di condurre la diga verso l'Iperuranio dove risiedono gli dèi,il rischio però è che il cavallo nero prenda il sopravvento su quello bianco ,cioè che l'istinto abbia la meglio sulla razionalità,portando così la biga verso il basso,allontanandosi dall'immortalità.
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